giovedì 4 luglio 2013

5 anni

Guardando al futuro è inevitabile dare una sbirciatina anche al proprio passato.
Proprio in questi giorni (ormai è passata una settimana) ricorreva un anniversario particolare e importante per molte delle persone che conosco.
5 anni fa ci siamo ritrovati a dire improvvisamente e spaventosamente addio a 2 nostri carissimi amici.
Due giovani pieni di vita, con davanti a loro un futuro, una vita e dei progetti. Fratelli, fidanzati, amici.
Non mi dilungherò a raccontare le loro innumerevoli qualità, né vi racconterò di come il dolore abbia scalfito pesantemente i nostri cuori e le nostre menti.
Vi dirò che in questi giorni, mentre io e Chri progettiamo il nostro futuro, non posso fare a meno di pensare a come loro ne sono stati privati.
Di esaminare il fatto che a loro, questa possibilità, non è stata concessa. Che non sapranno mai che cosa si prova a scegliere le tinte per la propria casa, o i mobili. A fissare la data del proprio matrimonio, a vedere il primo sorriso del proprio figlio, la pancia della propria compagna che cresce.
Ingiustizia?
Forse, ma se c'è una cosa che mi ha fatto capire quel fatidico 2008 è che la vita non sempre ti sorride, non sempre va come dovrebbe andare per te, che succedono cose inspiegabili, che probabilmente non potrai mai capire e forse neppure tollerare. Ma succedono...e in un modo o nell'altro non potrai fare nient'altro che proseguire. Perché, come dice il buon vecchio babbo, la vita va avanti.
Eppure avanza in un modo diverso.
Perché parte di te, sarà sempre fissa su quella data...su quel pesantissimo sabato 28 giugno.
Perché mentre attraverserò la navata della chiesa al giorno del mio matrimonio, so già che il mio pensiero andrà anche a loro.
Perché quando la gente mi chiede "da quanti anni siete insieme te e Chri?", io, prima di rispondere, li conto ogni volta per essere sicura. Ma per assurdo non li conto partendo dal primo agosto 2008, ma da quel 28 giugno 2008.
Perché quando tua mamma, senza motivo, ti dice "il 2008 è stato un anno impegnativo, pieno di eventi.." (è successo un mesetto fa) tu dirai..."sì, sono morti loro..." dimenticandoti totalmente di tutte quelle belle cose a cui si riferiva tua mamma...i tuoi 18 anni, la laurea del fratello maggiore.
Perché alla morte del nonno hai pianto, ma ti sei anche odiata...perché provavi più dolore per due tuoi amici che per un tuo parente.
Perché quando agli stupidi corsi dell'apprendistato la psicologa ti fa parlare di te e ti chiederà il ricordo più brutto, racconterai, con la voce che trema, della loro morte.
Perché quando avrà un figlio che vorrà andare in giro in moto, so che avrò gli incubi.
Perché ogni giorno che passa, anno dopo anno spesso i tuoi pensieri andranno a loro.
Perché la morte di amici così giovani ti segna vita.
Ho impiegato anni per riuscire a cantare il "Padre Nostro tu che stai" senza sentire nella mia voce rabbia. Non fraintendetemi, non ce l'ho con Dio, solo che quella canzone l'abbinavo sempre a uno di loro.
La nostra vita continua e continuerà, ma sempre con un occhio puntato all'indietro.

Concludo il post con un video di una canzone che mi ha fatto, fin dal primo ascolto, pensare a loro. So che non è per loro, che non è la loro storia, ma quel ritornello me li ricorda, o forse è solo un modo disperato per mantenere viva la speranza.
A tutti quelli che li conoscono, vi prego...non offendetevi. Non dispiacetevi, né arrabbiatevi. Non è mia intenzione offenderli o offendervi con questo brano, è solo un mio modo per ricordarli. Anche se lo so, questa canzone non è stata scritta assolutamente per loro (soprattutto visto l'uso della parola bambina).

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